
L'impegno è quello di continuare ad accendere un faro sulla situazione del penitenziario affinchè sia individuata una soluzione a lungo termine che possa tornare a garantire il rispetto dei diritti umani delle persone
Oggi, giovedì 22 maggio, la sindaca di Scandicci Claudia Sereni ha visitato il carcere di Solicciano insieme a una delegazione rappresentativa di tutte le forze presenti in consiglio comunale. L'iniziativa è stata assunta alla luce dell'interesse che tutto il consiglio, anche attraverso mozioni e interrogazioni, ha manifestato nei riguardi della situazione in cui versa il penitenziario. L'impegno è quello di continuare ad accendere un faro sulla situazione del carcere affinchè sia individuata una soluzione a lungo termine che possa tornare a garantire il rispetto dei diritti umani delle persone.
"Oggi, come promesso, ci siamo recati con tutte le forze politiche rappresentate in consiglio comunale a visitare il carcere di Sollicciano, per verificare direttamente la situazione interna della struttura - afferma la sindaca -. Questa visita è avvenuta anche alla luce delle interrogazioni e delle mozioni presentate negli ultimi mesi da più parti. Scandicci avverte con forza il senso di responsabilitàper questa struttura situata al confine col nostro territorio comunale, è stato importante affrontare insieme questo momento di consapevolezza".
"Quello che abbiamo constatato oggi - prosegue Sereni - è la presenza di una struttura imponente, ma in condizioni estremamente critiche sotto ogni punto di vista. La situazione edilizia e gestionale non garantisce nemmeno i livelli minimi di dignità e sicurezza, compromettendo il rispetto dei diritti umani sia per chi vi è detenuto, sia per il personale che vi lavora ogni giorno.
Le carenze infrastrutturali sono diffuse e riguardano tutte le sezioni dell’istituto: dagli impianti idraulici ai sottoservizi, fino a gravi problemi di allagamenti ricorrenti, che generano condizioni igienico-sanitarie inaccettabili e rischi concreti per la salute. I soldi che sono stati spesi fino ad adesso sono stati utilizzati per lavori che in alcuni casi hanno addirittura peggiorato la situazione, come le caldaie nuove che non possono essere impiegate a pieno regime a causa della fragilità delle vecchie tubature, o la coibentazione che ha provocato infiltrazioni di acqua e muffa tra i nuovi pannelli e la strutture preesistente. Si tratta di una situazione non più tollerabile".
"Dopo aver percorso i corridoi e le sezioni del penitenziario e averne constatato le condizioni – conclude la sindaca -, la chiusura del carcere è l'unica prospettiva che mi pare possibile. Se lo Stato vuole ristrutturare allora deve essere chiaro che i soldi non bastano, serve un progetto di ampio respiro, che adesso manca e di cui si fatica anche a immaginare l'entità. Il governo deve fare una scelta, e deve farla adesso, il tempo è scaduto. Torneremo a Sollicciano fino a che non sarà individuata una soluzione".