Lunedì 3 marzo la presentazione del progetto sperimentale "Care Leavers"

Alle 18 nella sala consiliare Orazio Barbieri, presente anche il vicesindasco di Scandicci e vicepresidente della Sds nord ovest Yuna Kashi Zadeh

Il progetto sperimentale “Care Leavers”, che prevede interventi in favore di coloro che al compimento della maggiore età vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell'autorità giudiziaria, sarà presentato lunedì 3 Marzo alle 18 nella sala consiliare Orazio Barbieri. Intervengono Yuna Kashi Zadeh, vicesindaco di Scandicci, assessore con delega al Sociale e vicepresidente della Società della Salute nord ovest; don Stefano Aspettati, direttore della comunità salesiana di Firenze-Scandicci; Lara Guasti, coordinatrice percorso Minori e Famiglie Società della Salute nord ovest; Stefano Vannini, presidente La Melagrana Aps. Previsti anche i saluti di Lorenzo Ballerini, assessore al Sociale del Comune di Campi Bisenzio. L’evento, dal titolo “Care Leavers. Una Comunità che si prende Cura”, è a cura di Comune di Scandicci, Società della Salute nord ovest, Salesiani Firenze-Scandicci, La Melagrana Aps.
“Care Leavers” è un progetto promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L'iniziativa è una sperimentazione a cui il Comune di Scandicci ha aderito tramite la Società della Salute nord ovest. Protagonisti sono i ragazzi e le ragazze che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che li abbia collocati in comunità residenziali o in affido eterofamiliare. Sono destinatari sia i giovani interessati da un provvedimento di prosieguo amministrativo, sia coloro che non ne sono beneficiari.
Proprio a Scandicci lo scorso gennaio è stato inaugurato un appartamento per i giovani che aderiscono al progetto. La sperimentazione è strutturata attraverso un accompagnamento verso l’età adulta, risultato di una valutazione multidimensionale elaborato da parte dell’assistente sociale, degli educatori della comunità o dei familiari affidatari preferibilmente, già dal diciassettesimo anno di età. Centrale a questo riguardo è la figura del tutor per l'autonomia. Il tutor si integra nella rete di relazioni del ragazzo e della ragazza, collabora con l’assistente sociale e favorisce la realizzazione delle azioni previste nel progetto individualizzato. Ancora, stimola la rete amicale e l’inclusione sociale e risulta fondamentale per favorire connessioni fra i vari ragazzi coinvolti nella sperimentazione e per la creazione delle Youth Conference, organismi di partecipazione attiva dei giovani che facilitano lo scambio di esperienze e promuovono processi di innovazione. Il progetto ha durata triennale e accompagna i beneficiari fino al compimento del ventunesimo anno d’età. Durante il percorso i bisogni e le attese del ragazzo vengono trasformati in obiettivi e risultati di cambiamento volti a dare compimento alle aspirazioni dei beneficiari, mediante l’impiego delle loro risorse e capacità, a cui si aggiunge il sostegno dei servizi e delle risorse della comunità.

Ultimo aggiornamento: Sab, 22/02/2025 - 11:10