Appalto mense scolastiche, nel capitolato sempre più cibi bio, a filiera corta, e sempre meno sprechi alimentari; sarà garantita anche la merenda per l’infanzia

Un'immagine della scuola Sandro Pertini di San Giusto

Il nuovo appalto fissa l’obbligo del rispetto dei nuovi Cam per la ristorazione pubblica, con il 50% di biologico (era il 40%) e sempre più filiera corta.

Nelle mense scolastiche di Scandicci dal prossimo settembre il 100 percento delle uova sarà biologico, così come il latte e lo yogurt, la carne omogeneizzata per gli asili nido, i succhi o i nettari di frutta che in ogni caso non avranno zuccheri aggiunti; saranno biologici anche il 50 percento di frutta, ortaggi, legumi, cereali e carne bovina, il 40 percento dell’olio extravergine d’oliva, il 33 percento di pelati, polpa e passata di pomodoro, il 30 percento di salumi e formaggi. Il nuovo appalto per la ristorazione scolastica nelle scuole di Scandicci fissa infatti per la futura ditta appaltatrice l’obbligo del rispetto dei nuovi Cam (Criteri ambientali minimi) del Ministero dell’Ambiente, che hanno come obiettivi chiave più biologico, che passa al 50% minimo rispetto al 40% precedente, meno sprechi e una maggior simbiosi tra mensa e territorio.

Più nello specifico tra gli obiettivi dei Cam c’è il sostegno ai modelli produttivi agricoli e di allevamento migliori sotto il profilo ambientale (e con essi alle economie locali e ai piccoli produttori), la salvaguardia della biodiversità delle specie ittiche, la promozione di una dieta a minor consumo di proteine animali, la prevenzione e la riduzione delle eccedenze alimentari, il contenimento dei consumi energetici, verifiche più rigorose di conformità del servizio, la diffusione di una cultura attenta alla salute dei bambini e dell’ambiente.

Il capitolato è stato redatto anche sulla base dei criteri indicati nel Decreto ministeriale del Ministero della Salute de 28 ottobre 2021, “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica”, con cui viene sottolineato il ruolo della ristorazione collettiva che, pur dovendo rispettare i gusti e le aspettative degli utenti, ha come obiettivo primario il miglioramento dello stato di salute della popolazione.

Dei benefici in termini ambientali e di salute per alunni e studenti, grazie ai nuovi Cam per il servizio delle mense cittadine, aveva parlato lo scorso mese l’assessora all’Ambiente Barbara Lombardini durante il convegno “Verso una politica del cibo per Scandicci”, nell’ambito della72 ore della Biodiversità organizzata dall’associazione Reti Semi Rurali.

“Le novità migliorative per il servizio mensa introdotte nel capitolato per il nuovo appalto vanno anche oltre i contenuti dei Cam – spiega invece l’assessora alla Pubblica istruzione Ivana Palomba – va intanto detto che potenziamo il servizio introducendo la merenda per le scuole d’infanzia; inoltre nel sistema di valutazione sono stabiliti punteggi aggiuntivi nei casi vengano forniti prodotti da filiera corta, pane e alimenti da forno con farine di grani antichi, prodotti Igp, Dop e biologici ulteriori rispetto a quanto previsto dalla normativa attuale, a chi fornisca alimenti prodotti da aziende con agricoltura sociale o iscritte alla Rete del lavoro agricolo di Qualità Laq, oltre che per chi fa ricorso a cibi a chilometro zero o a filiera corta. Altro obiettivo forte per le nostre mense sarà sempre più la lotta agli sprechi alimentari”.

Il Decreto ministeriale del 10 marzo 2020 che fissa i Cam, pone come linea guida quella di privilegiare la qualità dei cibi rispetto all’estetica, e indica di rispettare la stagionalità, così come la flessibilità dei menù in base alla disponibilità di prodotto agricolo locale. “Si tratta di indicazioni che mirano a privilegiare la scelta di prodotti locali che spesso non sono sufficienti a coprire tutto il fabbisogno stagionale, ma che attraverso la flessibilità dei menù possono entrare a pieno titolo anche con poche somministrazioni durante l’anno”.

Ultimo aggiornamento: Gio, 16/06/2022 - 12:47