Il Sindaco ai cancelli della Hugo Boss dopo annuncio 22 licenziamenti: “Incomprensibile, c’è fortissima richiesta per fare sviluppo a Scandicci; appello alla responsabilità dell’azienda, siamo al fianco dei lavoratori”

Il Sindaco ai cancelli della Hugo Boss

Sciopero e presidio dei lavoratori nella mattina di mercoledì 9 febbraio 2022 con Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, a seguito dell’avvio della procedura di licenziamento collettivo per oltre 20 lavoratori e dismissione del sito di Scandicci.

Presidio dei lavoratori nella mattina di mercoledì 9 febbraio 2022 ai cancelli dello stabilimento Hugo Boss di via Cadolingi a Scandicci, dopo la comunicazione da parte dell’azienda dell’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 21 lavoratrici e lavoratori, più una lavoratrice col contratto a termine in scadenza, e di dismissione del sito di Scandicci. Oltre ai lavoratori e ai sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil al presidio erano presenti il Sindaco Sandro Fallani, l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Franceschi e rappresentanti del Consiglio Comunale.

“La scelta è poco comprensibile – ha detto il Sindaco Sandro Fallani – lo è per la situazione che sta vivendo Scandicci che è il primo polo industriale della pelletteria a livello europeo, se non a livello mondiale; c’ è una fortissima richiesta delle aziende a venire nel nostro territorio a produrre, oltre che a fare ricerca e sviluppo. Non capiamo assolutamente come un’azienda che è qui da 15 anni, e che fino ad oggi ha sostenuto il lavoro e i lavoratori, di punto in bianco e in modo incomprensibile vada via da questo territorio che ripetiamo è il centro mondiale della pelletteria e dello sviluppo. Cerchiamo di capire, andare a fondo, sostenere il lavoro e soprattutto i lavoratori, che sono altamente qualificati e rappresentano un valore aggiunto per il territorio. Stiamo vicino alle famiglie, apriremo ovviamente una fase di sostegno attraverso tutti gli strumenti istituzionali che abbiamo a disposizione, chiamando l’azienda a una responsabilità forte che non solo ha nei confronti dei diritti dei lavoratori, ma anche per l’immagine che dà del territorio, che è distorsiva rispetto alla realtà”.

Come si legge in un comunicato sindacale, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno proclamato lo stato di agitazione perché ritengono la decisione dell’azienda “illogica e irricevibile”: “Oggi c’è stato lo sciopero dei lavoratori con un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento a Scandicci in via de’ Cadolingi. L’azienda intende delocalizzare le lavorazioni di Scandicci (dove ci si occupa dello sviluppo del prodotto delle collezioni di pelletteria e delle calzature per donna, a livello di prototipi e di campionario) in Asia e in Portogallo. Riteniamo profondamente sbagliata la scelta operata dall’azienda di dequalificare il proprio prodotto e spostare all’estero gli sviluppi delle collezioni e dei campionari, oltre che le produzioni”.

Ultimo aggiornamento: Mer, 09/02/2022 - 14:13