Entro la fine dell’anno intitolazioni anche a Teresa e Gino Strada, Guccio Gucci, Giulia Lorimer, Don Tarcisio Faoro, Bernardo Fallani, Paolo Bocci, Guido Rossa.
Giovedì 21 aprile 2022 intitolazione del giardino pubblico di via dell’Acciaiolo al partigiano Moreno Cipriani (ore 10,30), venerdì 22 del giardino di largo Spontini al partigiano Silvano Sarti (10,30); nelle settimane e nei mesi a seguire il giardino del Viottolone sarà intitolato a Don Tarcisio Faoro, sacerdote salesiano impegnato nel contrasto al disagio giovanile; quello dell’Olmo a Guido Rossa, sindacalista Fiom Cgil ucciso dalle Brigate rosse; il giardino di piazza Piave a Salvo D’Acquisto, vicebrigadiere dei Carabinieri medaglia d’oro al valore militare per essersi sacrificato nel 1943 al posto di un gruppo di civili, durante un rastrellamento nazista; il giardino di via Caboto a Teresa e Gino Strada, lei insegnante e lui medico, filantropi, fondatori di Emergency; quello di via Torricelli a Paolo Bocci, agronomo, ricercatore specializzato in agricoltura tropicale, fotografo di fama internazionale; il giardino di via della Nave di Badia a Bernardo Fallani, architetto al servizio del Granduca Pietro Leopoldo negli ultimi decenni del diciottesimo secolo; il parco di via Masaccio a Giulia Daneo Lorimer, musicista fondatrice dei Whisky Trail, persona di riferimento a Scandicci e nel quartiere di Vingone negli anni difficili tra i ‘60 e i ‘70 del secolo scorso; la rotonda di via delle Nazioni Unite a Guccio Gucci, artigiano, imprenditore, fondatore della casa di moda Gucci.
“Con questo primo calendario di intitolazioni delle nostre aree verdi Scandicci rende merito a persone meritevoli, che con impegno, ingegno, dedizione, sacrificio, hanno contribuito a rendere migliore la nostra comunità, così come l’umanità intera – dice il Sindaco Sandro Fallani – iniziamo ricordando due partigiani che hanno lottato per la nostra libertà e la nostra democrazia, per celebrare il 25 aprile che quest’anno come non mai rappresenta i valori fondativi del nostro vivere assieme”.
Moreno Cipriani (Galluzzo 1928 – Scandicci 2019) - Nome di battaglia 'Gippe', è stato presidente onorario dell'Anpi di Scandicci e membro dell'Aned. Di origine ebraiche, dopo la deportazione a Mauthausen del padre Oscar, poi morto ad Ebensee, entrò nelle formazioni partigiane con le quali combattè per la Liberazione di Firenze, “scegliendo dunque la strada della giustizia, della democrazia, della pace e della libertà”. Per tutta la vita a fianco di Anpi e Aned, si è distinto nel suo impegno a favore delle nuove generazioni, portando la sua testimonianza nelle scuole e accompagnando i giovani nei viaggi della memoria, nei campi di concentramento in Austria e Germania.
Silvano Sarti (Scandicci 1925 – Firenze 2019) - Nato da famiglia umile, iniziò a lavorare a 15 anni presso il calzaturificio Rangoni di Firenze. Fu attivo fin da giovanissimo nella rete comunista clandestina, per raccogliere fondi a sostegno delle famiglie degli antifascisti arrestati. Dopo l’8 settembre 1943 venne arrestato e internato a Cassino per diserzione, non avendo risposto alla richiesta di arruolamento della Repubblica Sociale. Riuscito a fuggire, tornò a Firenze per entrare nelle Squadre d’Azione Patriottica. Fu protagonista di diverse azioni di guerriglia urbana e di sabotaggio contro l'occupazione nazifascista e nell'agosto 1944 partecipò alla Liberazione di Firenze. Nel dopoguerra Silvano Sarti fu impegnato nella ricostruzione del Partito Comunista e della Camera del Lavoro di Firenze e soprattutto nella riorganizzazione del sindacato nella sua fabbrica, il calzaturificio Rangoni. Negli anni Sessanta diventò segretario provinciale della Filtea, la categoria dei lavoratori tessili della Cgil, e nel decennio successivo ne diventò segretario nazionale. Sarti è sempre stato attivo anche nell'Anpi, di cui è stato presidente provinciale per 8 anni e, fino alla fine, presidente onorario dell’Anpi di Firenze e componente della presidenza nazionale onoraria. Soprattutto negli ultimi anni si è impegnato per promuovere nelle giovani generazioni i valori dell'antifascismo, “attraverso una continua presenza nelle scuole, in un costante tentativo di riattualizzare i valori resistenziali, come durante la stagione dei social forum nei primi anni Duemila”.