Partecipano Anna Floridia della Soprintendenza Abap, lo storico dell’arte Mario Cobuzzi, le restauratrici Serena Cappelli e Paola Mariotti, il parroco Don Tomasz Korszun, l’assessora Ivana Palomba; l’iniziativa è possibile grazie a Fondazione Cr Firenze.
Giovedì 8 dicembre 2022 alle 15,30 nella Chiesa di Sant’Andrea a Mosciano la presentazione del dipinto Madonna con bambino, dopo il restauro e la ricollocazione.
All’iniziativa Ri-vivi Mosciano partecipano Anna Floridia della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e paesaggio di Firenze, Prato e Pistoia, lo storico dell’arte Mario Cobuzzi, le restauratrici Serena Cappelli e Paola Mariotti, il parroco Don Tomasz Korszun, l’assessora alla Pubblica istruzione del Comune di Scandicci Ivana Palomba; l’iniziativa è possibile grazie al contributo di Fondazione Cr Firenze.
Nel corso del pomeriggio il concerto degli allievi del corso di alto perfezionamento in violino della Scuola di musica di Scandicci, docenti Oleksandr Semchuk e Ksenia Milas.
La tavola, attribuita a Manfredino d’Alberto detto da Pistoia dallo Storico Pierpaolo Donati rappresenta un capolavoro della pittura toscana, “un forte dialogo stilistico tra la pittura di gusto Cimabuesco e Senese di fine 1200”, come si legge nella presentazione. “L’opera presenta la Vergine seduta su un trono intarsiato, la quale con gesto tenero porge la mano verso il Figlio, quest’ultimo viene posto sul suo grembo alla ricerca di un contatto con la madre. Retrostanti alle due figure sono posti due Angeli, i quali sorreggono un drappo come a chiudere la scena stessa. In un primo restauro eseguito negli anni 30 dal Professor Piero Sanpaolesi emersero diverse alterazioni; si notavano consistenti cadute di colore intorno ai polsi e alle teste delle due figure dovuto ai numerosi ex-voto, come collane e corone, che una volta si usava inchiodare sulle pitture. Rilevante fu la modifica effettuata alla mano sinistra della Vergine, verso cui erano tese le mani del figlio vi era stata dipinta una colomba bianca che è stata poi asportata durante il restauro, probabilmente inserita per giustificare o accentuare il gesto di avvicinamento del figlio alla mano della Madre, ma questo atteggiamento è uno dei tanti gesti di affetto e tenerezza che troviamo rappresentati in molte altre tavole e pitture duecentesche e trecentesche”.
Il restauro è stato effettuato a seguito della partecipazione al bando Firenze Restaura, la cui iniziativa è stata promossa grazie al contributo della Fondazione CR Firenze, con il sostegno dalla Soprintendenza ABAP di Firenze, Pistoia e Prato; l’opera è stata recuperata e restaurata dalle restauratrici Serena Cappelli e Paola Mariotti.
“Una volta deposta dalla teca di conservazione, essa è stata oggetto di indagini diagnostiche non invasive per poter esaminare il dipinto. A seguito della pulizia del supporto ligneo, del recupero della superficie pittorica, e l’eliminazione dei numerosi ritocchi pregressi, l’opera è stata riposta in sicurezza nella sua originale collocazione”.