Cinque proiezioni di luce sul marciapiede della fermata tram Resistenza e sul pavimento della piazza. Il Natale, le stelle e l’opera del Sommo Poeta nel settecentesimo dalla morte, con disegni donati dallo street artist Skim e dall’associazione Rosso Tiziano.
“Scandicci celebra il Natale con la luce, che è segno potente di comunità e di futuro, e con la cultura, omaggiando il Sommo Poeta nel settecentesimo anniversario della morte, oltre a citare un autore a noi caro, Gianni Rodari, per un augurio speciale alla città”. Con queste parole il Sindaco Sandro Fallani presenta le proiezioni in cinque cerchi di luce, sul marciapiede della fermata tramvia Resistenza e sul pavimento della piazza, degli auguri di Scandicci ai suoi cittadini e ai suoi visitatori. Il percorso delle proiezioni di luce parte dal più semplice ‘Auguri Scandicci’, “seguito da un ritratto di Dante Alighieri molto apprezzato soprattutto dai ragazzi – spiega il Sindaco – è un disegno dallo street artist Skim, al quale va il nostro più grande grazie per l’impegno, assieme a quello per l’associazione Rosso Tiziano che ci ha donato un volto di donna attorniata di stelle, che noi sentiamo essere una moderna Beatrice”.
Le stelle sono un altro tema conduttore delle opere proiettate, dal momento che al centro del percorso di luci c’è appunto l’ultimo verso dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, “E quindi uscimmo a riveder le stelle” (Inferno XXXIV, 139), “un verso di un’attualità unica – prosegue il Sindaco Fallani – che nel contesto di piazza Resistenza si legge scendendo dalla tramvia, proprio un attimo prima di alzare gli occhi e trovarsi appunto davanti alla proiezione delle stelle e degli astri sulla facciata del Municipio, oltre alla stella dell’albero illuminato; le stelle rappresentano la speranza in un tempo difficile come il nostro, ma anche l’impegno nel seguire una direzione, è un messaggio positivo e appassionato che al tempo stesso richiama alla ragione. La speranza che abbiamo tutti è di andare oltre, in tempi nuovi e magari maturi per l’ultimo verso dell’ultimo canto del Paradiso, quello de ‘l’amor che move il sole e le altre stelle’. Ci arriveremo”.
Più leggeri, ma intensi e profondi, gli auguri finali con l’auspicio e l’invito di Gianni Rodari: “Se ci diamo una mano i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno”. “Rodari ormai è parte di noi – conclude Fallani – il suo ‘Signore di Scandicci’ accompagna la nostra storia degli ultimi decenni e poco a poco si afferma come inno della nostra città: nell’ultima visita di Mattarella alla Scuole di Magistratura di Castelpulci il Coro delle voci bianche di Scandicci ha chiesto di poterlo eseguire prima dell’Inno Nazionale. Il Presidente ha risposto di sì”.