La sindaca Claudia Sereni: "Scandicci diventi un laboratorio di sperimentazione delle novità presentate dalla Regione". L'assessore Leonardo Marras: "Alcune decine di milioni di euro a disposizione delle pmi"
Quali strategie attuare a livello regionale per affrontare il difficile momento che stanno attraversando le aziende della moda. Se ne è parlato a Scandicci, dove ha sede la parte preponderante delle realtà del distretto fiorentino del settore, in un incontro promosso nell’ambito della Fiera 2024 e a cui hanno preso parte la sindaca Claudia Sereni, Leonardo Marras, assessore regionale al Sostegno economico a artigianato, piccola e media impresa e industria, e le associazioni di categoria. Oltre un’ora di confronto, mercoledì 9 ottobre al padiglione della Associazioni, nel corso del quale sono state delineate le possibili strategie per sostenere le realtà imprenditoriali del distretto.
“Auspichiamo – ha detto la sindaca Sereni – che Scandicci possa diventare un laboratorio di sperimentazione di queste grandi novità che la Regione sta presentando. Quello della Fiera è stato un evento divulgativo, ma a questo seguiranno tavoli istituzionali per fare gli approfondimenti giusti”. “Essere consapevoli della difficoltà, parlare di crisi, trovarsi tutti qui, Comune, Regioni e associazioni di categoria – ha aggiunto Sereni – è già un dato di novità ed è un punto di partenza per fare qualcosa tutti insieme”. Le strategie delineate dall’assessore Marras nel corso dell’incontro vanno da quelle da adottare nell’immediato, relative agli ammortizzatori sociali necessari a proteggere i posti di lavoro, ad altre più a lungo termine che riguardano gli investimenti necessari per ripensare e ristrutturare la filiera del settore moda. "Dobbiamo occuparci di questa che è una parte fondamentale della manifattura toscana – ha detto l'assessore Marras parlando ai rappresentanti delle categorie -. L'intervento deve basarsi su due linee principali, la prima riguarda politiche difensive della forza lavoro, con ammortizzatori sociali in grado di durare un numero di settimane superiore a quello previsto dalla cassa integrazione ordinaria, e per questo servono modifiche normative a livello statale. Poi c'è la questione dell'impatto che questa potenziale ristrutturazione del settore avrà in Toscana. Dobbiamo chiederci di che cosa abbiamo bisogno e che cosa servirà, sapendo che la fase di accompagnamento a questa ristrutturazione dei modelli passa necessariamente attraverso una fase di investimento. Chiedere alle aziende di investire per riposizionarsi su questo fronte è davvero difficile. Come Regione ci stiamo immaginando uno strumento molto flessiible, capace di usare le risorse del Fondo europeo per lo svuluppo regionale, che mette a disposizione un plafond di risorse perché le piccole e medie imprese siano aiutate negli investimenti produttivi, in particolare siano aiutate a muoversi verso l'innovazione. Noi abbiamo alcune decine di milioni di euro che possono essere messi a disposizione del sistema produttivo delle pmi".
“Come Comune – ha affermato ancora Sereni – abbiamo incontrato in questi mesi tutte le categorie, i brand, incrociando numerosi punti di vista, e tutti gli attori ci hanno detto che quello che stiamo vivendo è qualcosa che non si era mai stato vissuto prima. Oggi il mercato si sta ponendo domande profonde sull’identità stessa del prodotto e sulla metodologia di produzione”. Da qui la necessità di un intervento da parte di tutte le realtà coinvolte: “Noi possiamo avere il polso preciso di ciò che accade – ha sottolineato ancora la sindaca -, ma sappiamo che da soli non andiamo da nessuna parte, sappiamo che siamo di fronte a una questione di tendenza globale che noi interpretiamo ma che non governiamo. La presa di consapevolezza della situazione è un punto di partenza per riuscire a fare qualcosa tutti insieme”. Nel corso dell’incontro è stato sottolineato inoltre come per affrontare la crisi del settore sia necessario un intervento non solo a livello locale e regionale ma anche e soprattutto da parte del governo.