Lo comunica Arpat con la pubblicazione della Relazione sulla qualità dell’aria nel 2019.
A comunicarlo è l’Arpat: Scandicci, assieme a Firenze, Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Sesto Fiorentino e Signa, sono ora esclusi dalle aree critiche per il PM10, grazie all'assenza di superamenti negli ultimi 5 anni. In questo periodo, infatti, nell’area “Agglomerato di Firenze”, non si sono registrati valori della media giornaliera di PM10 superiori al massimo consentito (35 superamenti all'anno), sia nelle stazioni di tipo urbana-fondo che periferica-fondo, come emerge dalla Relazione sulla qualità dell’aria nel 2019 redatta da ARPAT.
E’ questo il motivo per cui i Comuni compresi nell'area (Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Firenze, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa) non sono più valutati come critici per il PM10 e di conseguenza non sono più ricompresi dalla Regione Toscana nell’elenco dei Comuni con situazioni di rischio superamento dei valori limite e delle soglie di allarme, e quindi tenuti all’inserimento degli interventi contingibili e urgenti all'interno dei propri Piani di azione comunale (PAC).
“E’ una buona notizia ma non dobbiamo mai fermarci – è il commento ai dati dell’assessora all’Ambiente di Scandicci Barbara Lombardini – l’impegno per l’ambiente è e deve essere sempre al massimo, c’è tantissimo da fare anche perché continuano i superamenti di altri valori come il biossido d’azoto; oggi però i dati ci danno conferma che le buone pratiche portano buoni risultati: in questi anni abbiamo lavorato tutti assieme ai sistemi di mobilità alternativa, a partire dalla tramvia che da noi ha già compiuto dieci anni, abbiamo incentivato il rinnovo dei veicoli e delle caldaie; abbiamo regolamentato il funzionamento degli impianti termici, fissando un punto di equilibrio tra la qualità della vita negli ambienti domestici e di lavoro e la tutela dell’ambiente, così come l’accensione dei fuochi; abbiamo investito sui piani arborei, sulla cura continua e sulla riqualificazione del Verde pubblico in città. Questa è la strada giusta e su questa dobbiamo continuare con sempre più determinazione”.
Nell’area degli otto territori persiste il superamento della media annua per il biossido di azoto, per cui i comuni ricompresi sono ancora tenuti all’attuazione di quanto previsto dal PAC di agglomerato, dal Piano regionale per la qualità dell’aria ambiente (PRQA) e dall’Accordo per la qualità dell’aria.
Contestualmente alla decisione di escludere l’Agglomerato di Firenze dalle aree critiche, la Regione ha dato ai Comuni precisi indirizzi per mantenere l’obiettivo raggiunto relativamente al PM10; si tratta di misure per la mitigazione delle emissioni degli impianti termici, per la mobilità sostenibile, per la tutela della popolazione fragile (es. zone prossime alle scuole), altri interventi di mantenimento, aumento del verde urbano ed extra urbano.