La sindaca Sereni: "Un momento storico, diamo corpo a una visione della città che viene da molto lontano"
Firmato il piano di ricomposizione fondiaria relativa all’area di trasformazione TR04C (ex Cnr) di Scandicci. L’atto, rogato mercoledì 22 gennaio dal notaio Vincenzo Gunnella, è stato siglato dal Comune di Scandicci, dall’Istituto per il sostentamento del clero della Diocesi di Firenze, dalla Città Metropolitana e da tutti i soggetti privati interessati, fra cui la Società Toscana Industria del Freddo (Stif) S.r.l. in liquidazione. Alla stipula era presente anche la sindaca Claudia Sereni. Complessivamente, in base al documento l'amministrazione diventa beneficiaria di circa 104.000 metri quadrati su un totale di circa 191.000.
Nel dettaglio, in base al Piano di ricomposizione fondiaria appena firmato – approvato dalla giunta comunale guidata il 9 maggio del 2024 -, la Stif srl si impegna a cedere gratuitamente al Comune, già proprietario di una porzione di terreno all’interno dell’area di trasformazione, la proprietà della zona verde attigua al parco dell’Acciaiolo, per una superficie di circa 58.555 metri quadrati. Sempre la Stif cede all’amministrazione la proprietà di altre aree interessate dalla realizzazione di opere di urbanizzazione, da parte del Comune, per una superficie complessiva di circa 43.523 metri quadrati. L’istituto per il sostentamento del clero della Diocesi di Firenze cede al Comune la proprietà di un’area di circa 3.450 metri quadrati. La Città Metropolitana trasferisce alla proprietà dell’amministrazione un’area di 102 metri quadrati. Gli altri privati terreni per una superficie catastale complessiva di oltre 3.200 metri quadrati. Altre aree facenti parte dell'area di trasformazione TR04C restano nella disponibilità del Comune a seguito di contratti di comodato d'uso stipulati con le proprietà.
"Questa firma segna un momento storico – afferma la sindaca Claudia Sereni -, per arrivare al quale le amministrazioni degli ultimi 20 anni hanno lavorato intensamente. Con questo atto stiamo dando corpo a una visione della città che viene da molto lontano, e che riguarda il completamento del centro urbano. Un obiettivo che ha guidato le scelte urbanistiche del Comune di Scandicci fin dagli anni '70, quando fu evidente a tutti la necessità di unire i due agglomerati urbani di Casellina e della zona più antica di Scandicci, che univa Firenze alle nostre colline (via Roma e piazza Matteotti). Un progetto contenuto anche nel piano direttore di Richard Rogers del 2003. L' atto di oggi contiene una significativa riduzione dei volumi rispetto al passato e soprattutto ci dà finalmente piena titolarità per iniziare la progettazione di un nuovo parco urbano di 12 ettari che sarà il cuore verde del nuovo centro. Da oggi inizia anche una fase di dialogo stretto con le singole proprietà. Sarà l'occasione di creare una relazione innovativa tra pubblico e privato volta alla realizzazione responsabile e condivisa della nuova Scandicci. La progettazione delle aree pubbliche sarà il punto di riferimento anche per gli investimenti privati futuri, seguendo i principi di rigenerazione urbana, sostenibilità ambientale e qualità architettonica. È stato possibile raggiungere un risultato così importante grazie alla disponibilità di tutti i soggetti coinvolti e delle diverse professionalità intervenute, a partire da quelle degli uffici comunali. Particolarmente importante, visto che la Stif si trova in concordato preventivo, è stato il lavoro svolto dagli organi della procedura e dal giudice delegato".
Il Piano di ricomposizione fondiaria ha individuato e stabilito le cessioni immobiliari necessarie a consentire l’attuazione degli interventi previsti dal Piano particolareggiato, ossia lo strumento di pianificazione urbanistica dell’area che è stato approvato definitivamente dal consiglio comunale nel gennaio del 2020. Complessivamente il Piano particolareggiato prevede 87.000 metri quadrati di superficie edificabile così articolati: residenza 31.400 metri quadrati, attività direzionali o terziarie 36.000 metri quadrati; attività di commercio al dettaglio 7.900 metri quadrati; strutture turistico ricettive 11.700 metri quadrati. Prevista inoltre l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale di numerose aree interessate dalla realizzazione di opere di urbanizzazione, nonché della vasta porzione di parco e degli edifici di proprietà di una delle società private, da annettere al contiguo castello dell’Acciaiolo. A questo riguardo, nel dicembre del 2020 la giunta comunale ha formulato indirizzi per la progettazione del futuro parco “ex Cnr - Castello dell’Acciaiolo” indicando anche le possibili funzioni pubbliche per gli edifici presenti nell’area che diventeranno di proprietà dell’amministrazione.