Servizio affidato a Cirfood Società cooperativa; con il rinnovo dell’appalto vengono rispettati i nuovi Cam per la ristorazione pubblica, con il 50% di biologico (era il 40%) e sempre più filiera corta.
Aggiudicato l’appalto del servizio di refezione nelle scuola cittadine fino ad agosto 2025 a Cirfood Società cooperativa, per un importo di 6.773.603,46 euro iva inclusa. Principali novità con il nuovo appalto sono l’introduzione della merenda per le scuole d’infanzia e l’obbligo del rispetto dei nuovi Cam (Criteri ambientali minimi) del Ministero dell’Ambiente per la ristorazione pubblica. I nuovi Cam hanno come obiettivi chiave più biologico, che passa al 50% minimo rispetto al 40% precedente, meno sprechi e una maggior simbiosi tra mensa e territorio.
Più nello specifico tra gli obiettivi dei Cam c’è il sostegno ai modelli produttivi agricoli e di allevamento migliori sotto il profilo ambientale (e con essi alle economie locali e ai piccoli produttori), la salvaguardia della biodiversità delle specie ittiche, la promozione di una dieta a minor consumo di proteine animali, la prevenzione e la riduzione delle eccedenze alimentari, il contenimento dei consumi energetici, verifiche più rigorose di conformità del servizio, la diffusione di una cultura attenta alla salute dei bambini e dell’ambiente.
Il capitolato è stato redatto anche sulla base dei criteri indicati nel Decreto ministeriale del Ministero della Salute de 28 ottobre 2021, “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica”, con cui viene sottolineato il ruolo della ristorazione collettiva che, pur dovendo rispettare i gusti e le aspettative degli utenti, ha come obiettivo primario il miglioramento dello stato di salute della popolazione.
Il Decreto ministeriale del 10 marzo 2020 che fissa i Cam, pone come linea guida quella di privilegiare la qualità dei cibi rispetto all’estetica, e indica di rispettare la stagionalità, così come la flessibilità dei menù in base alla disponibilità di prodotto agricolo locale. “Si tratta di indicazioni che mirano a privilegiare la scelta di prodotti locali che spesso non sono sufficienti a coprire tutto il fabbisogno stagionale, ma che attraverso la flessibilità dei menù possono entrare a pieno titolo anche con poche somministrazioni durante l’anno”.
I partecipanti alla procedura di appalto hanno potuto competere solo in base a criteri qualitativi; il valore del pasto per le primarie infatti non può essere inferiore a 4,90 euro, ma grazie alla contribuzione del Comune saranno mantenute le agevolazioni in base a Isee e numero figli.