Il Libro della Vita, X edizione, domenica 21.1 (ore 11, Auditorium Centro Rogers) Claudio Vercelli parla di “In quelle tenebre” di Gitta Sereny
Domenica 21 gennaio 2024 alle 11 nell’Auditorium del Cenro Rogers in piazza Resistenza a Scandicci (fermata tramvia Resistenza), lo storico contemporaneista Claudio Vercelli parla di “In quelle tenebre ” di Gitta Sereny, per il terzo appuntamento della rassegna Il Libro della Vita, giunta quest’anno alla decima edizione.
Claudio Vercelli è storico contemporaneista e pubblicista. Ha svolto attività didattica all’Università Cattolica di Milano e attività di ricerca presso l’Istituto di Studi Storici “G. Salvemini” e il Centro Studi “Piero Gobetti” di Torino. Attualmente insegna, tra gli altri, presso la Limes-SSL, Istituto universitario per mediatori linguistici di Milano. Si occupa di storia del Novecento e delle culture politiche, con particolare riguardo alla Shoah e alla deportazione. Tra le sue ultime pubblicazioni si segnalano: Israele. Una storia in 10 quadri, Laterza, 2022; Neofascismo in grigio. La destra radicale tra l'Italia e l'Europa, Einaudi, 2021; Frontiere contese a Nord Est. L'Alto Adriatico. le foibe e l'esodo giuliano-dalmata, Edizioni del Capricorno, 2020; Storia del conflitto israelo-palestinese, nuova ediz. Laterza, 2020; L'anno fatale. 1919: da Piazza San Sepolcro a Fiume, Edizioni del Capricorno, 2019; Soldati. Storia dell'esercito italiano, Laterza, 2019; Israele: 70 anni. Nascita di una nazione, Edizioni del Capricorno, 2018; Neofascismi, Edizioni del Capricorno, 2018; Il negazionismo. Storia di una menzogna, Laterza, 2013. Per l’anno in corso pubblicherà presso l’editore Carocci di Roma una Storia del sionismo.
Gitta Sereny, di origini ungheresi, è nata a Vienna nel 1923. E' cresciuta in Austria, assistendo agli eventi più importanti della seconda metà del secolo scorso. Giornalista e scrittrice, visse a Londra, dove è stata per molti anni inviata di punta del Sunday Times. La sua vita si è intrecciata strettamente con la Germania e le sue tragedie. A Vienna nei giorni dell'Anschluss, a Parigi durante l'occupazione nazista, è stata testimone diretta dei maggiori fatti storici europei e ha dedicato gran parte della propria vita a riflettere sulle responsabilità della Germania e sui sentimenti dei tedeschi nei riguardi del loro passato. Oltre ai suoi celebri e sofferti libri, a cavallo tra storia e cronaca, tra cui ricordiamo In quelle tenebre su Franz Stangl, il boia di Treblinka e In lotta con la verità, la biografia di Albert Speer, Gitta Sereny ha collaborato a numerose testate internazionali tra cui la New York Review of Books e il Nouvel Observateur. La scrittrice è scomparsa nel giugno del 2012.
In quelle tenebre
Le tenebre a cui ci introduce questo libro sono quelle che circondano gli uomini a cui fu affidato lo sterminio degli ebrei. Al centro di esse è la figura di Franz Stangl, oscuro poliziotto austriaco che, attraverso una carriera ‘normale’ e agghiacciante, divenne capo del campo di Treblinka, in Polonia, dove più di un milione di persone trovò la morte. Gitta Sereny ebbe con lui una lunga serie di colloqui nel 1971, nel carcere di Düsseldorf. All’inizio, sospettoso, poi sempre più aperto nel ricordare la sua vita, Stangl disegna già con le sue risposte un profilo incancellabile di sordido ‘uomo d’ordine’, obbediente a un’etica del «lavoro ben fatto», coinvolto passo per passo, prima nel cosiddetto «programma di eutanasia», infine nella messa in atto del genocidio degli ebrei. Ma non è solo una nuova immagine della insondabile ‘mediocrità del male’, contrassegno del nostro tempo, quella che Stangl ci fa apparire: con lo stesso puntiglio che aveva dedicato anni prima a eseguire, in uniforme bianca da cavallerizzo, ciò che riteneva suo «dovere», Stangl dà qui concretezza all’orrore: forse mai come nella sua descrizione di Treblinka è apparso con tale evidenza il funzionamento della macchina infernale dei campi di sterminio.
La rassegna, nella quale ospiti del mondo della cultura e dello spettacolo parlano del libro che ha cambiato le loro vite, è giunta quest’anno alla X edizione, dedicata alla memoria di Sergio Staino.
Questa la lista degli ospiti della X edizione: Davide Cerullo, scrittore, fotografo, educatore ex spacciatore affiliato alla camorra, rinato attraverso la letteratura e la poesia; Agnese Pini, gli storici Isabella Insolvibile e Claudio Vercelli, gli scrittori Marcello Fois e Diego de Silva, Susanna Camusso, Federico Maria Sardelli, la Pm scrittrice Christine Von Borries e la giornalista Annalisa Cuzzocrea.
La rassegna, che si tiene come di consueto nell’Auditorium del Centro Rogers di Scandicci, si afferma come un importante appuntamento culturale metropolitano incentrato sulla lettura e viene realizzata dal Comune di Scandicci con il contributo di Regione Toscana ed il patrocinio di Città Metropolitana e in partnership con UniCoop Firenze. La rassegna è condotta da Raffaele Palumbo.
L’edizione X è partita lo scorso 26 novembre. “Abbiamo deciso di dedicare questa decima edizione de Il libro della Vita alla memoria del nostro 'primo cittadino' di fatto, Sergio Staino – dice l’assessora alla Cultura Claudia Sereni - per ricordare la sua straordinaria presenza nella vita culturale del nostro territorio e per l'amore che ha sempre dimostrato per la nostra comunità. Sergio è stato un artista che ha fatto la storia politica e culturale del nostro Paese e ha sempre saputo tenere insieme in maniera formidabile la dimensione nazionale con quella locale, dando a entrambe pari dignità. Avremmo voluto tanto averlo vicino a noi in questa decima edizione e dedicarla a lui ci aiuterà a sentirlo ancora più vicino e sempre con noi”.
Con il riconoscimento di "Città che legge" assegnato dal Centro per il libro e la lettura, il Comune di Scandicci dimostra il suo costante impegno nella promozione della lettura come valore condiviso.
Tutti gli eventi sono trasmessi in diretta video sui canali social del Comune di Scandicci.
A cura dell'ufficio stampa del Libro della Vita