Il vicesindaco Yuna Kashi Zadeh: "Un passo fondamentale per sostenere i giovani più fragili nel loro percorso verso l'età adulta"
Inaugurato in via di Scandicci, nella zona di San Giusto, l'appartamento di autonomia per i ragazzi che partecipano al progetto nazionale Care Leavers promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L'iniziativa è una sperimentazione a cui il Comune di Scandicci ha aderito tramite la Società della Salute nord ovest. Protagonisti sono i ragazzi e le ragazze che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che li abbia collocati in comunità residenziali o in affido eterofamiliare. Sono destinatari sia i giovani interessati da un provvedimento di prosieguo amministrativo, sia coloro che non ne sono beneficiari. Presenti all'inaugurazione l'assessora regionale al Welfare Serena Spinelli, il vicesindaco di Scandicci Yuna Kashi Zadeh, l'assessore al Sociale di Campi Bisenzio Lorenzo Ballerini, l'assessora alla Politiche Sociali del Comune di Reggello Adele Bartolini, il presidente dell'Associazione Melagrana Stefano Vannini e il direttore dei Salesiani di Firenze e Scandicci don Stefano Aspettati.
La struttura di Scandicci accoglierà al massimo cinque ragazzi: i primi tre, già individuati, inizieranno la sperimentazione a partire dal primo di febbraio. Il percorso, oltre che all'autonomia abitativa, potrà essere orientato al completamento degli studi oppure alla formazione professionale, o direttamente all’inserimento nel mondo del lavoro. L’obiettivo generale è quello di accompagnare i neomaggiorenni all’autonomia attraverso la creazione di supporti necessari per consentire loro di costruirsi gradualmente un futuro e di diventare adulti dal momento in cui escono dal sistema di tutele. La sperimentazione è strutturata attraverso un accompagnamento verso l’età adulta, risultato di una valutazione multidimensionale elaborato da parte dell’assistente sociale, degli educatori della comunità o dei familiari affidatari preferibilmente, già dal diciassettesimo anno di età. Centrale a questo riguardo è la figura del tutor per l'autonomia. Il tutor si integra nella rete di relazioni del ragazzo e della ragazza, collabora con l’assistente sociale e favorisce la realizzazione delle azioni previste nel progetto individualizzato. Ancora, stimola la rete amicale e l’inclusione sociale e risulta fondamentale per favorire connessioni fra i vari ragazzi coinvolti nella sperimentazione e per la creazione delle Youth Conference, organismi di partecipazione attiva dei giovani che facilitano lo scambio di esperienze e promuovono processi di innovazione. Il progetto ha durata triennale e accompagna i beneficiari fino al compimento del ventunesimo anno d’età. Durante il percorso i bisogni e le attese del ragazzo vengono trasformati in obiettivi e risultati di cambiamento volti a dare compimento alle aspirazioni dei beneficiari, mediante l’impiego delle loro risorse e capacità, a cui si aggiunge il sostegno dei servizi e delle risorse della comunità.
“Con l’apertura dell’appartamento per l’autonomia del progetto Care Livers, facciamo un passo importante per sostenere i giovani più fragili nel loro percorso verso l’età adulta - dichiara il vicesindaco al sociale Yuna Kashi Zadeh -. Il progetto accompagna i giovani in un percorso personalizzato, che si adatta ai loro bisogni e aspirazioni: dal completamento degli studi alla formazione professionale, dall’ingresso nel mondo del lavoro all’autonomia abitativa.
Attraverso una rete educativa e sociale forte, composta da assistenti sociali, educatori, tutor e una comunità accogliente, vogliamo offrire a questi ragazzi e ragazze non solo il supporto necessario, ma anche l’opportunità di sviluppare appieno il proprio potenziale. Il nostro obiettivo è chiaro: costruire una comunità che non lascia indietro nessuno e che riconosce nei giovani la risorsa più preziosa per il futuro. Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa, che rappresenta un’opportunità concreta di inclusione e crescita”.
“Il progetto sui care leavers a cui abbiamo aderito come Salesiani di Firenze e Scandicci è un'iniziativa molto importante, che va a toccare una fascia di giovani vulnerabili che escono dai percorsi tutelati dalle istituzioni - afferma don Stefano Aspettati, direttore della Comunità Salesiana di Firenze e Scandicci -. Quando si è prospettata la possibilità di mettere al servizio dei giovani un appartamento che avevamo ricevuto in eredità come parrocchia abbiamo pensato che l'adesione a questo tipo di progettualità, attraverso la nostra associazione La Melagrana Aps che voglio ringraziare di cuore, fosse una prospettiva bellissima. In sinergia con l'insostituibile lavoro dei servizi sociali e dei tutor possiamo mettere un valore aggiunto nel poter offrire una comunità di supporto. Di fatto ogni nostra progettualità sul sociale può avere un valore aggiunto proprio nella possibilità di non essere semplicemente una proposta educativa isolata, ma di esserlo all'interno di altre proposte educative vissute come comunità. È perciò tanto importante non soltanto poter offrire un servizio come comunità, ma anche offrire alla comunità stessa la possibilità di potersi aprire sempre di più e di essere sempre più sensibile ai bisogni dei giovani, specialmente quelli che la vita ha messo più in difficoltà. È bello poter dire che la nostra comunità da questo punto di vista è già molto sensibile e da oltre 40 anni è un punto di riferimento per i giovani scandiccesi”.