L’opera è una tempera su carta 25x35, realizzata da Terreni (1925-2015) negli anni di residenza a San Martino alla Palma. “Ricordo da partigiano” si aggiunge al già costituito Fondo donativo Gino Terreni esposto presso il Centro Ofelia Mangini a Badia a Settimo.
L’autoritratto dell’artista Gino Terreni (1925-2015) dal titolo “Ricordo da partigiano” è stato donato dal figlio Leonardo al Comune di Scandicci. L’opera, una tempera su carta (25x35), è stata realizzata negli anni di residenza a San Martino alla Palma, sulle colline di Scandicci, probabilmente tra la fine del 2009 e gli inizi del 2010, come ricordo idealizzato della sua partecipazione nelle file partigiane, col nome di battaglia 'o Ricciolo.
L’autoritratto “Ricordo da partigiano” si aggiunge al già costituito Fondo donativo Gino Terreni esposto presso il Centro Ofelia Mangini a Badia a Settimo, gestito dalla Proloco Piana di Settimo.
L’opera donata è stata esposta al pubblico una prima volta al Castello dell’Acciaiolo a Scandicci in occasione della mostra restrospettiva omaggio all’artista e partigiano “Con la sgorbia, col pennello, col fucile”, organizzata dal 25 aprile al 2 giugno 2017 dalla Pro Loco San Vincenzo a Torri e Colline Scandiccesi e dall’associazione Archivio Gino Terreni, con il patrocinio e il contributo del Comune di Scandicci e del Consiglio Regionale della Toscana.
Gino Terreni è stato un artista italiano legato alla corrente Espressionista. E’ nato a Empoli, in località Tartagliana, il 13 settembre del 1925 ed è morto il 28 novembre 2015. E’ stato Cavaliere della Repubblica e membro di numerose accademie, tra cui quella delle Arti del Disegno di Firenze. La guerra interrompe i suoi studi. L’8 settembre del 1943 entra nella brigata partigiana Arno e poi si arruola volontario nel IX battaglione arditi d’assalto Col Moschin, della divisione Legnano, combattendo sulla Linea Gotica ed entrando tra i primi a Bologna. Finita la guerra, riprende gli studi al Magistero Fiorentino (Istituto d’Arte di Porta Romana), sotto la guida di Francesco Chiappelli e Pietro Parigi. La sua arte diviene testimonianza della Storia Italiana del Secondo Novecento, dagli orrori della guerra alla speranza della pace, dalla vita dei campi all’arte sacra, sperimentando quasi tutte le tecniche conosciute. La sua produzione è sterminata e le sue opere, frutto di quasi ottanta anni di attività artistica (il suo primo autoritratto è del 1937 a soli 12 anni), si trovano presso numerosi musei, nazionali ed internazionali, in decine di chiese, edifici storici e piazze italiane. Tra questi, la Galleria degli Uffizi, dove è presente con l’autoritratto, quindici disegni del tempo di guerra e una serie di xilografie. Ha realizzato sette monumenti pubblici, tra cui da evidenziare Il monumento internazionale alla Pace, in bronzo e mosaico, all’Abetone su incarico dell’Onu e “Lo Stupore”, dedicato alle vittime per l’Eccidio del padule di Fucecchio, inaugurato nel settembre del 2002 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, a Castelmartini di Larciano (Pt). Ha trascorso gli ultimi anni della sua vita nel comune di Scandicci, a San Martino alla Palma. Ispirato dalla tranquillità e dalla bellezza delle dolci colline di San Martino, ha qui prodotto molte opere, tra cui i lavori preparatori di alcuni monumenti e numerosi affreschi su tavola, come quelli ispirati alle “Madri dei Martiri di San Martino” e la bellissima serie dei “senza volto”. Per volontà degli eredi è nata l’Associazione Archivio Gino Terreni, per la tutela e la valorizzazione delle opere e della memoria del Maestro.